
Una maratona durata ben 13 sedute nella Sala delle Lapidi. Alla fine i cartelloni pubblicitari a Palermo hanno un nuovo impianto regolatore
Molti sono gli anni passati in attesa che venisse approvato il regolamento sui cartelloni pubblicitari a Palermo, e finalmente ad ottobre del 2015 il piano regolamentare che, secondo stime vale oltre 5 milioni di euro l’anno, viene approvato. Una decisone travagliata per il Consiglio Comunale del capoluogo siciliano, con non pochi momenti di attrito e ultimatum del sindaco Orlando, che ha raggiunto alla fine il suo obiettivo: 21 favorevoli, 16 astenuti e un contrario.
Prima che venisse attuato però era necessario aspettare mesi, due mesi necessari affinché venisse costituito l’ufficio del piano, i successivi sei mesi necessari ad aggiornare la cartografia per verificare quali tipi di insediamento sarebbero stati autorizzati nei singoli punti, e poi in altri due mesi la Sala delle Lapidi avrebbe dovuto approvarlo. In seguito sono stati indetti bandi per le 14 macroaeree che raggruppano 81 lotti. Soltanto i cartelloni pubblicitari leciti che hanno pagato le tasse dal 2015 sono rimasti nella loro collocazione, gli altri sono stati rimossi.
Il nuovo piano regolatore per cartelloni pubblicitari a Palermo prevede il divieto assoluto di affiggere sui pali elettrici gli annunci di affitti e vendite, vieta i gonfaloni e sono proibite le insegne a bandiera. L’organizzazione del territorio prevede la suddivisione in zone contraddistinte per colore: rosso per il centro storico; arancione per l’espansione storica; giallo per quella urbana; azzurro per l’abitato consolidato; rosa per gli impianti sportivi, produttivi e commerciali; viola per nodi e corridoi di scorrimento; grigia per la cittadella universitaria e verde per le zone di riserva.
Il nuovo piano regolatore dei cartelloni pubblicitari a Palermo secondo le previsioni dovrebbe portare gli introiti da 5,2 milioni a 6 (+14%) e i metri quadrati di spazi pubblicitari dagli attuali 46.648 a 63.000 circa così suddivisi: 12.693 in gestione diretta del Comune per le pubbliche affissioni; 34.335 alle ditte pubblicitarie mediante bandi; 10.153 per l’arredo urbano e 6 mila per fermate di autobus e tram. Ma rispetto agli ultimi decenni si potrà fare pubblicità non solo sull’arredo urbano (panchine, orologi, bagni, segna parcheggi, cestini, totem, tabelle per le locandine di spettacoli, targhe) che verranno messi a bando a parte, così da garantire omogeneità alla città ma magari con canoni diversi per il centro storico, ma anche su mezzi pubblici, biciclette, carrozze a cavallo, pannelli luminosi, aree verdi per finanziarne la manutenzione, cartelli di agenzie immobiliari, banche, centri commerciali, pre-insegne, cantieri (tutte queste assegnate non con bando ma con singole autorizzazioni). Le concessioni avranno durata quinquennale e poi si dovranno ripetere i bandi.
Il sindaco di Palermo dichiarò “Questo atto rompe un sistema sancisce la vittoria della normale competizione economica sul monopolio. Entro un anno saranno attivate le gare e le imprese potranno misurarsi sulla base della qualità delle loro proposte. Il regolamento disegna una Palermo più bella e più ordinata che assicura sviluppo e competitività”.
“Ringraziamo – concludono l’Assessora e il Sindaco – il Consiglio Comunale, tutti i gruppi consiliari e gli uffici per avere assicurato alla città il conseguimento di questo decisivo obiettivo”
Diverse sono le dichiarazioni rilasciate da altri esponenti del panorama palermitano:
Per il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo si tratta di “un atto voluto da tutto il consiglio comunale – quest’aula però si è occupata solo del regolamento, anche se il piano della pubblicità ancora non si conosce”.
“Finalmente il consiglio comunale ha approvato un regolamento che farà ordine in un settore – dicono i consiglieri comunali di Idv Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti – per troppi anni ridotto a un Far West. Abbiamo voluto fortemente questo regolamento che era previsto anche dal programma elettorale con cui siamo stati eletti: manteniamo così una delle promesse fatte alla città. Il regolamento non entrerà subito in vigore, ma comunque rappresenta un punto fermo importante. Adesso ci aspettiamo che si parli subito di movida”.
L’unico voto contrario è stato quello del consigliere Milazzo di FI che dichiarava “E’ il peggiore regolamento che il consiglio potesse approvare”.
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Eppure è notizia di inizio estate che il sistema di pubblicità sui bus e tram a Palermo non funziona a dovere. Come scrive il Giornale di Sicilia, le tabelle ufficiali parlano di una vendita a 25 mila euro per 30 giorni di una pubblicità integrale su un tram che è la più cara. Ma a seconda delle dimensioni i costi calano fino a 650 euro.
Magari ci vuole un po’ più di tempo per far fruttare il nuovo piano regolatore per i cartelloni pubblicitari a Palermo?
Speriamo.