
Palermo affissioni censurate: violato l’articolo 10 Iap, perché lesivi della dignità della donna
A Palermo affissioni che hanno fatto indignare la cittadinanza, ma soprattutto il Comitato di controllo dello Iap che ha ritenuto violato l’art. 10 (Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale) che recita “la comunicazione commerciale deve rispettare la dignità della persona umana in tutte le sue forme ed espressioni e deve evitare ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere”, sono state censurate qualche settimana fa. A far sollevare la polemica è stato il messaggio pubblicitario che recitava “Tua moglie non sarà più la stessa perché la spesa da noi vale doppio”. La pubblicità è stata affissa qualche settimana fa per tutta la città di Palermo.
Le affissioni, che pubblicizzavano una catena di negozi di articoli per la casa che fa parte della Gamac insieme a Conad, Iperbimbo e Todis, sono state criticate non solo per il messaggio pubblicitario che veicolavano ma anche per l’immagine che ritraeva una donna semivestiti con tacchi e sdraiata su una cucina mentre si versava un bicchiere di vino.
La critica dello Iap è focalizzata sia sul claim che sull’immagine. Il claim è stato valutato come una rappresentazione svilente delle figura femminile e l’immagine come mezzo di strumentalizzazione del corpo della donna al solo scopo di attirare l’attenzione dei passanti. Affissioni di questo genere per lo Iap non giustificano la pubblicità in quanto il prodotto reclamizzato non ha alcun tipo di collegamento con l’immagine che si propone, il corpo della donna è ridotto a semplice oggetto utile ad attirare l’attenzione.
Lo Iap è sempre attento alla comunicazione che si fa nelle nostre città, ma siamo sicuri che a Palermo affissioni, così come nelle altre città italiane, di questo genere non li vedremo più? La battaglia contro la cultura del possesso da parte del machismo dominante ha compiuto o compierà passi avanti?
Business is business.