
Non c’è pace per le concessionarie pubblicitarie di Catania
È ormai da parecchio tempo che la vicenda delle autorizzazioni per gli impianti pubblicitari a Catania offre spunti per criticare il lavoro dell’amministrazione comunale. Numerosi sono stati i pronunciamenti del Tribunale amministrativo regionale e del Consiglio di giustizia amministrativa in merito, ma pare che ancora nulla si sia risolto.
Per chi non lo ricordasse, tutto ebbe inizio nel 2014 quando con un protocollo d’intesa, tra il Comune di Catania e le concessionarie pubblicitarie, si sanava la posizione irregolare di quasi 1500 impianti. Peccato però che il Cga aveva definitivamente annullato alcune autorizzazioni all’installazione di impianti pubblicitari concesse negli anni 2012 e 2013 a tre ditte catanesi. L’oscuramento riguardava solo due delle aziende coinvolte visto che gli impianti di una queste, la Job Creation, erano già stati oscurati per una decisione presa in primo grado dal Tar di Catania.
Una vicenda ulteriormente complicata dalla mancanza di un regolamento che disciplinasse dove i cartelloni pubblicitari possono essere installati. Inoltre, ulteriore problema, c’è da aggiungere la scadenza di tutte le autorizzazioni che non sono state rinnovate nell’attesa della nuova gara d’appalto che adesso è di fatto bloccata.
Il TAR blocca la gara d’appalto per le concessionarie pubblicitarie
Il Comune di Catania aveva emesso nel marzo di quest’anno un bando d’appalto suddiviso in vari lotti relativo alla “concessione di aree pubbliche per l’istallazione di impianti pubblicitari, con diritto di esercitarvi attività pubblicitaria”. Le offerte erano presentate per tutti i lotti e l’entità totale, IVA esclusa, del bando, era di 7.753.020 euro per un periodo di 72 mesi.
Ma il Tar con due sentenze-fotocopia, a fine maggio 2017, ha bloccato temporaneamente le gare per l’assegnazione dei lotti della cartellonistica nel Comune di Catania. La decisione è stata presa dopo l’istanza presentata dai legali di Area 4 srl e Apas (l’associazione a tutela della pubblicità esterna) e Start affissioni srl. Tutte le concessionarie pubblcitarie avevano fatto ricorso contro il Comune di Catania per l’annullamento di tutte le procedure della gara, del bando e del capitolato pubblicati sul sito istituzionale il 15 marzo del 2017.
La magistratura ha dicharato che «profili di fondatezza in considerazione della previsione di una riserva di imprecisati impianti in capo al Comune, da gestire al di fuori (e, quindi, in concorrenza) da quelli assegnati con la procedura selettiva in questione».
Il blocco della gara avrà una serie di ricadute sull’intero ecosistema dei concessionari pubblicitari, così come spiega il consigliere del Pd Notarbartolo : «Questa decisione travolge i bandi che abbiamo pubblicato fino a questo momento – dichiara il politico – Sono convinto che troveremo una soluzione ma, nel 2017, nel piano di riequilibrio e nel bilancio avevamo messo una previsione di tre milioni di euro che sarebbero dovuti entrare dalla cartellonistica pubblicitaria e che ora non arriveranno». Ma il problema non è solo questo, infatti secondo Notarbartolo adesso con il blocco della gara tutte le concessioarie pubblicitarie si ritroveranno ad operare in un regime di abusivismo «Questo è un disastro amministrativo, abbiamo permesso a chi era già illegale di continuare in questa situazione, facendo un grave danno a chi vuole lavorare in modo onesto». «L’amministrazione – conclude – si è messa a giocare con le imprese, e ora ci troviamo nuovamente in ginocchio perché quei soldi che dovevamo incassare ora sono scritti sul ghiaccio»
Una querelle senza fine.