
Concessionaria pubblicitaria; come aprirla e realizzare il proprio parco impianti pubblicitari? Ecco una piccola guida!
La pubblicità outdoor è la forma più antica di comunicazione delle imprese che vogliono aumentare il proprio fatturato, e ancora oggi rappresenta la migliore forma di investimento. Vien da se che se state pensando ad investire in un’attività e diventare nuovi imprenditori potreste valutare l’idea di entrare nella gestione degli impianti pubblicitari outdoor.
Gli impianti pubblicitari outdoor oggi occupano ancora un ruolo centrale nella comunicazione della pubblicità, li troviamo in tangenziale, nelle periferie, nei centri storici, sui palazzi, e in strada in generale. Possono essere fissi o mobili, illuminati o opachi e di diverse dimensioni ma la loro funzione non cambia; attirare il più possibile i passanti e gli automobilisti per raggiungerli con un imponente messaggio pubblicitario che li lasci con l’idea di una visione prioritaria, urgente e di grande necessità.
Non per niente le grandi aziende contemplano nei propri piani marketing la pubblicità su cartellone outdoor. Dunque come si fa ad entrare nel mondo della vendita degli impianti pubblicitari? Quali sono i passi da seguire? Quali le norme?
Prima di tutto, per diventare una concessionaria pubblicitaria è necessario essere in possesso di uno o più spazi in cui possiamo installare gli impianti. Il luogo perfetto è un posto con grande visibilità e trafficato, ancora meglio se si tratta di un cosiddetto “punto di contatto” (semafori, passaggi pedonali, rotonde, ecc) dove assistiamo a rallentamenti della viabilità. Gli spazi nel quale installare i vostri impianti pubblicitari potrebbero anche essere le facciate cieche di alcuni palazzi o all’interno di terreni privati. In questo caso si paga un affitto al proprietario.
Gli impianti pubblicitari sono diversi, dai più moderni maxischermi led sul quale si possono far scorrere una serie di pubblicità, o in alternativa i datati ma sempre super efficaci cartelloni a palette, ovvero quei tabelloni pubblicitari in cui attraverso il movimento di palette ad un intervallo prestabilito, si possono visualizzare più pubblicità una di seguito all’altra. Ci sono poi i classici maxi formati fissi, gli stendardi che troviamo sui marciapiedi, le paline spesso presenti nei centri storici, le transenne parapedonali, gli spazi advertising nelle pensiline dei bus, ecc.
Primi passi per aprire una concessionaria pubblicitaria
Dunque una delle prime cose da fare è decidere su quale tipologia di impianti pubblicitari puntare e verificare gli spazi a disposizione per l’installazione.
Dopodiché si può passare alla raccolta dei requisiti che una concessionaria pubblicitaria deve avere:
• il pacchetto clienti al quale offrire il proprio servizio. Per trovare i clienti è sempre possibile consultare i nominativi delle Pagine Gialle , le inserzioni sui giornali locali o le associazioni di categoria.
• la collaborazione di un grafico, solo per il fatto che molti inserzionisti potranno non disporre di loghi o grafiche pubblicitarie e potreste essere voi ad offrirgli questo ulteriore servizio.
E quali risorse vi serviranno? Sicuramente un mezzo di trasporto abbastanza grande per trasportare dalla tipografia al posto dell’affissione i grandi manifesti e tutta l’attrezzatura necessaria all’affissione.
Quali norme e regole seguire per aprire una concessionaria pubblicitaria?
Come per qualsiasi attività di reddito, anche per le concessionarie pubblicitarie esiste una regolamentazione che fissa i requisiti necessari e gli adempimenti per poter avviare l’impresa. Quali sono?
• Registrare la propria attività nel Registro delle Imprese depositato presso la camera di Comercio locale – di solito per quanto riguarda la forma giuridica da attribuire alla stessa si sceglie la soluzione della ditta individuale o della società di persone per le attività più grandi
• comunicare online attraverso l’invio della Comunicazione Unica (ComUnica) al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale tutti i dati che un tempo andavano trasmessi all’INPS, all’Inail e all’Agenzia delle Entrate – sulla base di quanto previsto dalla legge 40/2007
• presentare l’autocertificazione per la valutazione del rischio d’impresa (D.Lgs 81/08 integrato con D.Lgs 106/09)
• (eventuale) stipulare una assicurazione contro gli atti vandalici e i danni
• (solo per i tabelloni elettronici a led) chiedere i permessi e l’allaccio delle utenze per i maxi schermi led
Ricapitalonda i passi precedenti, aggiungiamo a questo elenco:
• individuare uno spazio adatto all’installazione di uno o più tabelloni pubblicitari
• acquistare un mezzo di trasporto
• trovare un proprio grafico di fiducia
• scegliere la tipologia per la stampa dei cartelloni pubblicitari
• trovare nuovi inserzionisti.
Con questi requisiti dovreste essere già pronti ad avviare la vostra concessionaria pubblicitaria, ma ricordatevi che anche nel corso della gestione degli impianti pubblicitari è necessario rispettare constantemente alcune regole e norme che disciplinano il settore.
Ad esempio i maxi schermi a led sono disciplinati dall’articolo 23 del Codice della strada, che regola il loro posizionamento e altre variabili come ad esempio la luminosità del monitor. Chiaramente non solo al Codice della Strada si deve far fede, ma anche alle altre implementazioni e aggiornamenti delle leggi emanate dagli Enti locali. Infatti per installare un impianto pubblicitario occorre farsi rilasciare un apposito permesso dagli uffici preposti dal Comune interessato, che in alcuni regolamenti possono essere uffici regionali o provinciali o addirittura possono essere preposti i vigili urbani. In generale il rilascio di queste autorizzazioni possono richiedere anche una anno, per cui pensateci in tempo! Attenzione ad aggiornare sempre i permessi, potrebbe capitare che installazioni precedentemente autorizzate potrebbero essere ritenute illegali successivamente per ragione di arredo urbano, inquinamento paesaggistico e congestione del traffico (dipendentemente dagli aggiornamenti delle norme comunali). Se questo dovesse capitare ad un vostro impianto pubblicitario avete sempre la possibilità di installare il vostro impianto in uno spazio privato, che non necessita di alcuna autorizzazione di tipo istituzionale. In uno o nell’altro caso ricordatevi di pagare la tassa per l’affissione della cartellonista pubblicitaria fissa.
Quali sono gli investimenti e i guadagni di una concessionaria pubblicitaria?
Ma quanto costa aprire una concessionaria pubblicitaria? Come per tutte le attività, anche aprire una concessionaria pubblicitaria richiede un’investimento di capitale. L’investimento iniziale non può essere considerato economico, ma l’attività se ben gestita può essere molto redditizia. Basta considerare che un maxi schermo a led largo 2 metri e alto 1,5 meri può costare dai 12 mila ai 14 mila euro, a cui si devono aggiungere anche le spese per la realizzazione della relativa struttura per sorreggerlo, la quale a sua volta potrebbe costare anche 3500 euro. E non dimenticate di aggiungere le tasse o l’affitto se installato in un terreno privato. Aggiungete a queste spese quella per il furgoncino, quella per il grafico, quella per un ufficio di riferimento (con tutte le spese del caso), delle stampe e del materiale per l’affissione.
E quanto si guadagna? Non è semplice fissare il guadagno di una concessionaria pubblicitaria. Le entrate dipendono da una serie di fattori, come ad esempio la qualità degli impianti pubblicitari che vendete. Per le affissioni potreste fissare un costo dipendentemente dalla durata, dai passaggi, dal tipo di supporto che scelgono i clienti (un impianto fronte o retro illuminato magari ha un costo superiore ad uno opaco), ecc. Sulla base di quanto riferito dagli operatori già presenti sul mercato, che gestiscono questo tipo di business, per quanto riguarda le inserzioni che viaggiano sui grandi schermi a led, per uno spot di 10 secondi che passa circa 1800 volte nel corso di un mese, i clienti spendono dai 200 ai 400 euro al mese. Seguendo questo conteggio è chiaro che affinché si realizzi un buon guadagno è necessario acquistare più di un impianto pubblicitario, magari reinvestendo i primi guadagni nell’acquisto di nuovi impianti e crearsi cosi un piccolo parco.
Buon business!