
La genialità delle pubblicità Esselunga
Il desiderio di ogni azienda e agenzia pubblicitaria è quello di creare una campagna promozionale abbastanza efficace da prendere vita propria e diventare un prodotto artistico autonom
o, che rievoca per sempre nella mente del pubblico il brand che li ha realizzati. Esselunga è riuscita proprio in questo obbiettivo, creando una pubblicità così originale e simpatica che non è più solo uno strumento promozionale, ma è diventata un’icona popolare, quasi una striscia a fumetti o uno sketch comico. La campagna pubblicitaria in questione è quella del 1995 che ritrae frutta, verdura e altri alimenti in chiave ironica, aggiungendo decorazioni ed elementi di vestiario per trasformare un cibo nella parodia di un personaggio storico o famos
o, corredato da didascalia esplicativa. Ancora oggi si trovano esempi di questa storica
campagna promozionale Esselunga nelle affissioni e nei cartelloni pubblicitari appesi dentro e fuori dai supermercati e lungo le strade della città, oppure animati con effetti multimediali negli schermi del Dooh (Digital Out of Home) che hanno rimodernato il volto dell’Outdoor Advertising. La campagna pubblicitaria Esselunga è diventata un vero fenomeno di culto, dando vita a merchandising e oggettistica dedicata, come magliette, orologi, t-shirt, calendari, segnaposti, menù, quaderni e agende con impresse le immagini dei personaggi reinventati di maggior successo, e anticipando l’attenzione al food design degli ultimi anni. Questa campagna promozionale, che fin dalla sua prima apparizione riuscì a colpire l’attenzione del pubblico e strappare un sorriso a tutti i clienti Esselunga, si è rigenerata nel corso degli anni con edizioni speciali dedicate, come quella sui segni zodiacali, che l’hanno mantenuta fresca e d’effetto fino a oggi. La campagna promozionale firmata Bernardo Caprotti per l’agenzia Armando Testa si conferma ancora oggi una delle più riuscite e fantasiose del panorama pubblicitario.
Il punto di fo
rza della campagna pubblicitaria Esselunga
L’agenzia Armando Testa ha deciso di creare un effetto ironico ed esilarante accostando due universi apparentemente distanti e completamente differenti, come quello del cibo e dei personaggi storici famosi, combinandoli in modo divertente e inaspettato. L’incontro tra le due realtà avviene su due livelli cognitivi differenti, quello della vista e quello del linguaggio. Da una parte, il livello visivo dell’immagine combina il prodotto alimentare, sia questo un frutto, una verdura o altro, con un elemento estetico peculiare del personaggio a cui viene associato, come ad esempio un copricapo o degli occhiali immediatamente riconoscibili. Dall’altra parte, la campagna pubblicitaria crea anche un incontro linguistico, inventando un gioco di parole che colleghi il cibo con il personaggio in maniera irriverente e sfiziosa. I due livelli cognitivi si supportano a vicenda e si rafforzano fra loro, diventando indissolubili, e decretando l’effettivo successo dell’iniziativa. L’espediente è lo stesso usato da molte battute e barzellette che avvicinano e fanno scontrare mondi differenti, come quello umano e quello animale, per far ridere l’ascoltatore.
Gli esempi più famosi e riusciti della campagna Esselunga
I personaggi inventati dall’agenzia pubblicità sono moltissimi, spaziando dal limone con gli occhiali denominato John Lemon, alla mozzarella col cappello da cowboy chiamata Bufala Bill, all’aglio vestito da strega denominato Aglioween. Indimenticabili sono anche il bicchiere di vino col turbante, chiamato Alavino, il tortellino col cappuccio etichettato con la didascalia Cappelletto Rosso, la fetta di salame con la corona rinominata Re Salamone. Nessuna di queste pubblicità passa inosservata e tutte provocano una reazione emotiva nello spettatore, ed è proprio questo il motivo principale della buona riuscita della campagna: la sorpresa e lo stupore che suscita nel pubblico.
La sto
ria delle campagne pubblicitarie Esselunga
Quella riportata non è però la prima delle campagne pubblicitarie Esselunga che ha colpito positivamente il
pubblico e lasciato il segno nella storia della pubblicità. La catena di supermercati ha una lunga storia di campagne promozionali evocative e d’effetto. L’approccio usato fin dal principio da Esselunga è stato quello di sottolineare la qualità e la convenienza dei suoi prodotti, mostrando alimenti genuini e dall’aspetto invitante affiancati da slogan quali “da noi la qualità è speciale” oppure “i prezzi più bassi d’Italia”. Un esempio significativo di questo filone è la storica campagna pubblicitaria delle Mille Lire Lunghe, in cui una banconota da mille lire veniva allungata e distorta nelle immagini di affissioni e cartellonistica, andando ad abbracciare una serie di alimenti, così da simboleggiare la convenienza Esselunga che aumenta il potere di acquisto del denaro e permette di acquistare molto prodotti con sole mille lire.
Il marketing è sempre stato uno dei cavalli di battaglia di Esselunga fin dalle sue origini con il semplice marchio Supermarket, e ha conservato lo stesso spirito frizzante e originale nel corso del tempo, culminando nella campagna pubblicitaria più riuscita dell’azienda che con cibi famosi e personaggi gastronomici immaginari ha lasciato un segno profondo nel panorama pubblicitario. Il gioco fra somiglianze e percezioni era già stato usato precedentemente da Esselunga, nelle campagne che associavano banane a delfini e cipolle a uno scienziato geniale con i capelli scompigliati, per mettere in mostra l’unicità dei suoi prodotti. Con il suo spirito geniale e fantasioso, chissà quale altre trovate bizzarre e peculiari Esselunga riuscirà a escogitare anche nell’attuale mercato dell’Online Advertising reinventato dalla Programmatic Adv Italia e dalla Programmatic Adv definizione di nuova tecnologia che automatizza la distribuzione pubblicitaria sul web.
Vorrei sapere dove posso comprare i cartelli pubblicitari di Esselunga (John Lemon, Anton e Cleopatra… ) perché li trovo molto belli e vorrei incorniciarli e metterli in cucina.
È possibile comprarli in piccole dimensioni e a quale prezzo?
Grazie per una Vostra gentile risposta
A. Colamarino